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Oltre il “gomito del tennista”: conosciamo meglio le problematiche legate al tennis con il Dottor De Ruvo, fisiatra Azimut

4 Marzo 2020

Il “gomito del tennista” – o meglio epicondilalgia laterale – è una delle problematiche più diffuse tra i tennisti, ma non è sicuramente l’unica. Mal di schiena, dolori a spalla e caviglia oltre agli infortuni muscolari sono altrettanto diffusi.

Quali sono le specificità di questa disciplina sportiva e quali parti del corpo subiscono maggiore “stress”?

Il tennis è uno degli sport più praticati in Italia e nel mondo sia a livello agonistico sia a livello amatoriale. Una delle particolarità di questa attività è che coinvolge il corpo in maniera asimmetrica: anche per questo motivo spesso insorgono delle problematiche a livello muscolo-scheletrico e tendineo.

La problematica più nota è il “gomito del tennista”, di cosa si tratta?

Il “gomito del tennista” è un infortunio da overuse causato da microtraumi o da un’eccessivo utilizzo dei muscoli e dei tendini dell’avambraccio e del gomito. L’infiammazione dolorosa si manifesta solitamente negli sportivi (ma anche in chi utilizza massivamente le braccia nel lavoro) che per anni hanno svolto questo tipo di attività ripetitiva e nei soggetti che hanno superato i 30 anni.
Per riprendersi da questo infortunio è importante intervenire immediatamente rimanendo a riposo e utilizzando frequentemente il ghiaccio nell’area interessata (criotermia).

In che modo vengono coinvolte le caviglie e le ginocchia?

I movimenti improvvisi e ripetuti tipici di questo sport possono sottoporre le ginocchia e le caviglie a frequenti stress traumatici. La distorsione è il principale infortunio: questo tipo di trauma viene classificato in base al grado – da quello meno grave a quello più doloroso in cui è necessario intervenire chirurgicamente – e può allontanare lo sportivo dal campo anche per molto tempo.
Ugualmente frequente è la tendinopatia che colpisce il tendine rotuleo del ginocchio: in questo caso, se non trattata in maniera adeguata l’infiammazione può degenerare fino alla completa rottura.

Quali sono i movimenti che mettono a rischio l’articolazione del polso?

Durante la pratica del tennis, il polso è sollecitato enormemente. È infatti costantemente sollecitato dalle torsioni che i giocatori impongono al colpo e all’impatto della pallina sul piatto corde. Le diverse impugnature eastern, semi-western e western causano sollecitazioni differenti.
Esattamente come per il gomito, bisogna intervenire non appena si manifestano i primi dolori con riposo e sedute di ghiaccio localizzate.

Perché i giocatori di tennis manifestano dolore alla schiena?

La colonna vertebrale è sottoposta a carichi di lavoro importanti, soprattutto nell’esecuzione del servizio.
Malgrado l’adeguata preparazione, spesso anche i giocatori professionisti incorrono in fastidiosi problemi e lunghi stop dall’attività. I giocatori amatoriali invece spesso devono il loro problema allo scarso allenamento e alle posture sbagliate della vita quotidiana.

Quali sono gli infortuni muscolari più frequenti?

I muscoli della gambe, sollecitati da sprint e allunghi, incorrono spesso in infortuni come contratture, stiramenti e strappi. Nei tennisti è abbastanza frequente anche l’insorgere di lesioni alla muscolatura addominale. Per la spalla vale lo stesso discorso del polso.

In che modo Azimut può essere d’aiuto?

Dipende chiaramente dalle problematiche riscontrate e riferite, ma non solo visto che ci occupiamo anche di prevenzione e possiamo essere d’aiuto anche per il miglioramento delle perfomance.
In generale, davanti ad una o più specifiche problematiche, a seguito della prima visita verrà definito dal medico fisiatra il Progetto Riabilitativo Individualizzato che andrà poi a tradursi nel programma riabilitativo.

Ortopedia

Tendinopatia del tendine d’Achille

La tendinopatia del tendine d’Achille è uno degli infortuni più frequenti che si manifesta negli sportivi, ma che può interessare anche le persone sedentarie. Come si intuisce dal nome colpisce il tendine d’Achille, un tendine grosso e robusto che ha la funzione di collegare i muscoli del polpaccio (gastrocnemio e soleo) con il calcagno, l’osso posteriore del piede.

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