La sigla DOMS – acronimo di Delayed Muscle Onset Soarness – rappresenta uno dei più comuni indolenzimenti muscolari a insorgenza ritardata.
In altre parole, si tratta della sensazione di dolore e apparente rigidità dei muscoli a seguito di un allenamento sportivo. Approfondiamo l’argomento con il fisioterapista Azimut Moreno Brustia.
Ciao Moreno, grazie per il tuo tempo. Parlando di DOMS, quando si manifestano?
Solitamente si presentano a seguito di attività fisiche prolungate: ad esempio dopo una lunga corsa, una camminata o una sessione intensa di allenamento.
La loro particolarità è di insorgere e aumentare nelle 24 ore successive all’attività fisica e avere un picco tra le 24 e le 72 ore post-allenamento. Il dolore si avverte sia durante la contrazione muscolare sia durante l’allungamento o la palpazione del muscolo.
Come si riconoscono?
Il dolore causato dai DOMS è più intenso rispetto a quello generato dall’accumulo di acido lattico e di altre tossine che, generalmente, si risolve entro 2-3 ore. Il dolore muscolare da allenamento, infatti, sembrerebbe essere causato da piccoli micro-traumi a carico dei muscoli.
Per quanto tempo dura il dolore?
Tendenzialmente la sensazione di indolenzimento si riduce o scompare entro 7 giorni dall’attività fisica che lo ha provocato.
Come trattarli dopo un allenamento intenso e prolungato?
Nel caso in cui i DOMS compaiano, può essere necessario rivolgersi ad un fisioterapista per la gestione ottimale del dolore muscolare, dell’affaticamento e dell’infiammazione.
I metodi più efficaci per la risoluzione della sintomatologia sono terapie, come il massaggio, e attività a bassa intensità.
A queste si aggiungono, grazie a nuove ricerche, anche le tecniche compressive e l’idroterapia (anche conosciuta come idrokinesiterapia) che, grazie all’effetto drenante e alla temperatura calda dell’acqua, favorisce la risoluzione della fatica percepita e del dolore muscolare.
A differenza quindi delle lesioni muscolari vere e proprie, non è consigliato uno stop dalle attività fisiche. I DOMS infatti, giovano dell’attività aerobica a bassa intensità e impatto per favorire la loro naturale risoluzione: rientrano tra queste cyclette, nuoto e altre attività in acqua, jogging leggero.