In caso di infortuni che riguardano muscoli, tendini e articolazioni, adottare il trattamento riabilitativo più corretto può fare la differenza per la salute del paziente.
Dagli anni Novanta ad oggi sono stati adottati vari acronimi inglesi per capire come trattare le lesioni muscolari: P.R.I.C.E., P.O.L.I.C.E. e P.E.A.C.E. & L.O.V.E. Vediamo come si è arrivati a quello attualmente seguito.
Qual era l’approccio adottato negli anni Novanta?
In quegli anni si faceva affidamento all’acronimo P.R.I.C.E.: protect, rest, ice, compression, elevation.
In altre parole, le lesioni muscolari venivano trattate secondo un protocollo che prevedeva:
- (P) protezione della struttura infortunata – nelle prime 24-48 ore – e scarico dell’arto nelle prime ore successive all’infortunio
- (R) riposo
- (I) applicazione della crioterapia (ghiaccio)
- (C) bendaggio compressivo
- (E) elevazione dell’arto interessato.
Qual è stato il passo successivo?
Nel 2012 è stato introdotto il protocollo P.O.L.I.C.E.: protection, optimal loading, ice, compression, elevation.
Sostanzialmente rimaneva tutto invariato rispetto al precedente trattamento, ad eccezione del secondo step – riposo – che è stato sostituito con l’optimal loading (carico ottimale). Prevedeva la stimolazione del processo di guarigione dei tessuti danneggiati con la giusta quantità di carico e di attività.
Come si è arrivati al protocollo P.E.A.C.E. & L.O.V.E.?
Nel corso degli anni il trattamento delle lesioni dei tessuti ha attirato l’attenzione della ricerca scientifica. A gennaio 2020 si è iniziato a parlare di P.E.A.C.E. & L.O.V.E. a seguito della pubblicazione sul British Journal of Sports Medicine, una delle riviste più autorevoli del settore.
In che cosa consiste?
P.E.A.C.E. (protection, elevation, avoid anti-inflammatories, compression, education) indica il trattamento da seguire nei primi 3-5 giorni a seguito dell’infortunio e comprende:
- (P) protezione
- (E) elevazione per favorire il riassorbimento dell’edema
- (A) evitare farmaci anti-infiammatori per non ostacolare il processo fisiologico di riparazione
- (C) compressione
- (E) educazione del paziente.
La fase L.O.V.E. inizia dopo 5 giorni e prevede:
- (L) carico dei tessuti – appena i sintomi lo permettono – con esercizi e movimenti utili per migliorare la tolleranza e la capacità di assorbire lo stress meccanico
- (O) ottimismo: un atteggiamento positivo aiuta ad affrontare la riabilitazione
- (V) vascolarizzazione per promuovere il flusso sanguigno
- (E) esercizio, definito in base al meccanismo di infortunio.
In sintesi, quali sono le principali differenze?
In questo nuovo protocollo, il riposo viene sostituito dal carico ottimale (optimal loading), l’uso del ghiaccio è ridotto alle prime ore per la sua funzione analgesica e l’uso dei farmaci antinfiammatori viene gestito in maniera consapevole senza ostacolare il processo fisiologico di riparazione.
Inoltre, non si guarda più solo alla gestione nelle prime 48-72 h ma si va a dare un timing anche ai successivi giorni per gestire al meglio e garantire una guarigione ottimale del tessuto danneggiato e soprattutto della persona nella sua interezza.