09/03/2018

In serie A, a bordo campo, vicino al Power Volley e la UYBA Volley c'è il nostro Marco Candiloro

Marco Candiloro, 37 anni spesi tra la sua città natale Torino e Milano dove vive e lavora con AZIMUT riabilitazione dal 2005. Fisioterapista e osteopata appassionato di sport da sempre, divide il suo impegno lavorativo tra il centro milanese di AZIMUT e i palazzetti sportivi da anni, arrivando alla serie A nel 2014 con il Power Volley maschile e dal 2016 con la Uyba Volley Busto Arsizio femminile. 

Marco, da diversi anni lavori con atleti top level. Quali sono le loro aspettative e particolarità? Che emozioni ti porti a casa?


Paradossalmente rieducare un o una atleta dopo un infortunio conclamato, magari dopo un intervento chirurgico, è più semplice e lineare rispetto al problema disfunzionale, vale a dire senza una franca lesione anatomica.

Infatti, nel primo caso l'interessato/a è consapevole della faticosa partecipazione attiva che caratterizzerà il successivo periodo riabilitativo prima del rientro in campo. Per contro, il dolore di nuova comparsa o la recidiva di una problematica cronica minore possono fare supporre che si tratti di una condizione meno grave, meno impegnativa e più passiva. O che comunque sia sufficiente essere trattati mediante l'ausilio di terapie strumentali, attraverso il trattamento osteopatico o il massaggio. Questo approccio potrebbe prolungare i tempi di ripresa e di pieno ritorno alla pratica sportiva comportando un vero danno per il club, un reale cruccio per lo staff medico e una forte frustrazione per l'atleta. È importante dunque fare comprendere quanto sia focale il ruolo attivo del paziente-sportivo nell'iter terapeutico.

Di conseguenza la soddisfazione nel vedere in campo, dopo mesi di recupero, l'atleta infortunato è davvero straripante. Al contempo risolvere celermente una problematica minore, capace di condizionare la performance, di nuova insorgenza si dimostra arduo e stimolante.
La grande soddisfazione è vedere l'atleta di nuovo sul campo, poi trovare il messaggio: "grazie per l'ottimo lavoro" o ricevere la maglietta autografata a fine stagione. Sono sicuramente gesti che dimostrano un certo grado di apprezzamento e riconoscimento.