La rottura del legamento crociato anteriore è un infortunio ricorrente in molti sport e ad ogni livello: esso rappresenta il 2% degli gli infortuni calcistici. Tale legamento è necessario per la stabilità torsionale del ginocchio: è indispensabile effettuare un intervento di ricostruzione per rientrare all’attività sportiva. Dopo l’operazione inizia il percorso riabilitativo, approfondiamo l'argomento con il fisioterapista Federico Sonnati.
Quanto conta la riabilitazione dopo la ricostruzione del crociato?
Il corretto percorso riabilitativo è importante quanto l’operazione: senza il recupero del buon uso di ginocchio e arto inferiore, l’operazione non può avere i risultati sperati. I rischi sono la recidiva di rottura o il mancato rientro allo sport per l’insicurezza data dall’articolazione debole e instabile, vanificando di fatto i sacrifici che l’operazione ha comportato.
Se l’operazione è andata a buon fine, una corretta rieducazione garantisce il ritorno allo sport: dati alla mano, il 100% dei calciatori professionisti europei che hanno affrontato il suddetto infortunio negli ultimi 15 anni sono rientrati alla competizione in un tempo medio di 5/6 mesi.
Come si svolge la fisioterapia post-operatoria?
Qualunque sia la tecnica operatoria utilizzata, normalmente le sedute iniziano a due settimane dall’intervento, mentre il paziente utilizza ancora le stampelle per camminare. Nelle prima fase della riabilitazione gli obiettivi sono la rieducazione al cammino, il recupero dell’articolarità del ginocchio e il rinforzo dell’arto inferiore. Per perseguire queste finalità ci avvaliamo di tre componenti:
- Il trattamento manuale da parte del fisioterapista, tramite massaggio a muscolatura e tessuti molli per velocizzarne la guarigione ed effettuando le appropriate manovre di mobilizzazione dell’articolazione: il trauma dato dall’operazione irrigidisce notevolmente il ginocchio, che dev’essere trattato nei tempi e nei modi giusti per recuperare la libertà di movimento.
- La ginnastica in acqua, fondamentale nelle prime fasi per i vantaggi che l’assenza di peso comporta.
- Il rinforzo tramite macchinari ed elettrostimolatore.
La prima fase della riabilitazione dura circa 3 mesi, in cui vengono proposti esercizi a difficoltà crescente, inserendo attività in carico, di propriocezione e globali per l’arto inferiore.
A circa 4 mesi dall’operazione, equipe e paziente concordano un programma di lavoro autonomo della durata di 2 mesi circa, da effettuare anche sul campo.
A 6 mesi dall’intervento, si iniziano a svolgere esercizi funzionali all’attività sportiva per accompagnare gradualmente l’atleta al ritorno allo sport, che, salvo complicanze, può essere ripreso a 7/8mesi dall’operazione.
Il ginocchio operato può recuperare al 100%?
L’obiettivo del nostro lavoro è sempre la restitutio ad integrum. Quando l’operazione va a buon fine, niente impedisce di far tornare l’arto inferiore leso al suo corretto funzionamento. Per il raggiungimento di tale obiettivo, però, è necessario svolgere il corretto percorso riabilitativo, rispettando tempi e sedute, con la profusione del giusto impegno da parte del paziente. La prevenzione delle recidive, così come le buone sensazioni di forza e stabilità, si costruiscono allenando l’arto allo sport. La ricostruzione del legamento ripristina la struttura articolare, la riabilitazione ricostruisce la muscolatura e soprattutto, il controllo attivo della gamba, vale a dire le due componenti fondamentali per ‘sentire bene’ il ginocchio e dimenticare di aver subito l’operazione durante le attività che ci piacciono.