La sindrome dell'articolazione temporo-mandibolare (ATM) è la causa principale del dolore facciale, in cosa consiste? Quali sono i sintomi e le sue cause? Vi raccontiamo tutto nella nostra news.
Non è possibile dare una definizione univoca di questa patologia, ma si può fare una distinzione utile tra un disordine dell'articolazione temporo-mandibolare correlato a disturbi muscolari (miogeno) o da collegarsi a reali disturbi articolari (artrogena). Tuttavia, purtroppo spesso succede che le due entità cliniche coesistano nel paziente rendendo più difficoltosa l'individuazione di una terapia corretta.
Sicuramente tra le due, la forma miogena è la più frequente e spesso correlata a bruxismo o serramento mandibolare (digrignare i denti o serrare la bocca), questa forma è tipica dei soggetti ansiosi o sotto stress.
Invece, la forma artrogena è meno frequente e può essere causata da artrite sistemica, infezioni, anchilosi, neoplasie o disordini degenerativi a carico dell'articolazione o del disco articolare.
Innanzitutto, diciamo che i sintomi sono variabili e dipendono dalla gravità della patologia. I pazienti lamentano spesso un dolore nella regione dell'orecchio che aumenta con il movimento della mandibola e si irradia alla testa. Nelle forme miogene il dolore può essere mono o bilaterale, mentre nelle forme artrogene, se si esclude l'artrite reumatoide, è invece monolaterale.
Può capitare che questo dolore venga ricondotto erroneamente all'otite, ma se correttamente analizzato è possibile distinguerlo da quest’ultima. Il dolore dell’ATM ha caratteristiche trafittive, come detto in precedenza, si manifesta maggiormente durante i movimenti di apertura e chiusura della mandibola o durante la masticazione quando il paziente può anche essere in grado di avvertire un rumore simile ad uno scroscio. Talvolta si verificano dei veri e propri blocchi articolari con una una limitazione dell'apertura della bocca in apertura o chiusura.
Oltre alla valutazione clinica la radiografia dell'articolazione può sicuramente fornire buoni elementi per la diagnosi, in alcuni casi l'odontoiatra richiederà una TC o una RMN.
In generale per una corretta diagnosi della patologia è fondamentale sottoporsi ad una visita odontoiatrica/ortodonzistica.
Nei casi in cui i danni strutturali non siano irreversibili e specialmente nelle forme miogene assolutamente sì.
Ci si avvale di particolari trattamenti manuali, come avviene nei trattamenti osteopatici spesso associati alla rieducazione funzionale e posturale. Va ricordato che il trattamento fisioterapico va sempre concordato con l’odontoiatra ed eventualmente integrato con i trattamenti ortodontici.