12/11/2019

Giornata Mondiale del Diabete: il 'piede diabetico', altre complicanze e possibili terapie

Nella Giornata Mondiale del Diabete abbiamo dedicato un approfondimento per conoscere meglio quali sono le complicanze legate a questa patologia che colpisce sempre più persone. Secondo i dati ISTAT, infatti, solo in Italia si registrano 3,5 milioni di persone diabetiche.

Le complicanze riguardano tutti?

Le complicanze croniche del diabete colpiscono sia i pazienti affetti da diabete di tipo 1 sia quelli a cui è stato diagnosticato il diabete di tipo 2. Sono però questi ultimi i soggetti maggiormente a rischio che manifestano le patologie di cui parleremo di seguito dopo circa 10 anni dalla comparsa della malattia. 

Quali sono le parti del corpo più colpite? 

Le complicanze croniche del diabete possono indebolire notevolmente l’organismo colpendo alcuni degli organi più importanti, quelli maggiormente a rischio sono gli occhi e il sistema cardiovascolare. Ma anche i reni, il sistema nervoso e il sistema neurovegetativo. 

Quali sono le complicanze più frequenti? 

Mediamente le complicanze che si verificano più spesso sono:

  • Retinopatia, una lesione dei vasi sanguigni che si trovano nella parte posteriore dell’occhio. Questa malattia può essere emorragico-essudativa oppure proliferativa. In particolare quest’ultima comporta maggiori rischi, tra cui la perdita totale o parziale della vista, e richiede un intervento tempestivo 
  • Neuropatia, una malattia del sistema nervoso che colpisce circa il 30% dei diabetici. Nella maggior parte dei casi si presenta sotto forma di intorpidimento e formicolio agli arti, dolori ai polpacci simili ai crampi e ulcerazioni alla pianta dei piedi. Se non diagnosticato in tempo, questo disturbo può degenerare nel “piede diabetico”, responsabile di lesioni vascolari e nervose che provocano deformazioni ossee e disturbi della vascolarizzazione terminale 
  • Nefropatia diabetica, responsabile del malfunzionamento dei reni, incapaci di filtrare adeguatamente le scorie del metabolismo. Nella sua forma più grave può portare all’insufficienza renale e al trapianto dei reni
  • Disturbi intestinali, vescicali e sessuali, sotto forma di dissenteria, incontinenza urinaria e disfunzione erettile
  • Coronaropatia e vasculopatia cerebrale, tra cui infarto acuto del miocardio, espressione cronica dell’angina pectoris e ictus cerebrale 

Quando sono più temibili? 

Paradossalmente da quello che si potrebbe pensare, le complicanze sono più temibili quando la malattia non è ancora stata diagnosticata. Rimanendo silente e non debitamente curata, può attaccare con estrema facilità gli organi più a rischio. 

Invece, nel caso di diabete gestazionale le complicanze croniche del diabete possono influire negativamente sul corretto sviluppo del feto causando malformazioni congenite e addirittura un alto rischio di mortalità perinatale. 

Oltre a seguire una corretta terapia farmacologica, la fisioterapia può essere d'aiuto? 

Sì, la fisioterapia può essere un valido alleato per contrastare complicanze come il “piede diabetico”. Attraverso allenamenti conformi allo stato di salute del paziente, le pratiche fisioterapiche possono combattere il degenerare dei problemi circolatori. Chiaramente è fondamentale partire da una prima visita fisiatrica per valutare le condizioni iniziali del paziente e stabilire un programma riabilitativo personalizzato. Nei casi più gravi potrà essere d’aiuto una ginnastica di tipo passiva, mentre nelle condizioni ottimali si procederà con un programma di ginnastica attiva. 
Anche la massoterapia di drenaggio venoso e linfatico può essere un valido alleato per ridurre l’edema dei tessuti e favorire il normale flusso sanguigno.