23/12/2020

Il progetto riabilitativo nei casi di spondilosi

La spondilosi è una patologia degenerativa molto diffusa in età avanzata, specialmente a partire dai 50-60 anni, e si delinea come un processo di artrosi generalizzata a livello della colonna vertebrale.
Non esiste una guarigione definitiva ma, con un progetto riabilitativo studiato appositamente sul quadro clinico e sulla condizione fisica del paziente, è possibile tenerla sotto controllo. 

Quali sono i sintomi più comuni? 

Il dolore diffuso alla colonna vertebrale contraddistingue questa patologia. Altri sintomi, tipici dei casi conclamati di spondilosi, sono: 

  • rigidità della colonna e difficoltà a muovere il tronco
  • mal di testa e vertigini
  • vomito 
  • parestesie (formicolio) alle mani e ai piedi 
  • dolore che aumenta durante gli sforzi o altre attività fisiche 

Come viene suddiviso il progetto riabilitativo? 

Per la spondilosi sono necessari due tipi di trattamenti

  1. Sintomatico
    Mirato a ridurre la gravità dei sintomi e migliorare la qualità della vita 
  2. Preventivo
    Basato sull’educazione posturale e sulla riduzione del sovraccarico a livello della colonna vertebrale 

Cosa comprende il trattamento sintomatico? 

Solitamente per questo trattamento si utilizzano farmaci antinfiammatori non steroidei - chiamati FANS - molti dei quali sono comunemente utilizzati (ad esempio l’ibuprofene, il paracetamolo, il naprossene ecc).
Il migliore dei farmaci è l’esercizio terapeutico: stimola la produzione di sostanze che regolano il dolore, lo stress e il sonno. Inoltre, garantisce risultati stabili nel tempo, a differenza dei farmaci tradizionali che, solitamente, danno un beneficio temporaneo. 

E quello preventivo? 

In questo caso si tratta di un trattamento non farmacologico che prevede: 

  • TENS (stimolazione elettrica nervosa transcutanea) per migliorare la sintomatologia algica 
  • diatermia o laser per favorire il microcircolo
  • esercizio terapeutico appropriato
  • massoterapia

Lo sport può essere un alleato da sommarsi alla riabilitazione? 

Assolutamente sì; l’attività deve però essere moderata e regolare, oltre che completamente asintomatica.