31/05/2022

Il supporto dell’osteopata in tutte le fasi della vita

La disciplina osteopatica, che condivide con la medicina tradizionale basi scientifiche e sistemi diagnostici, è stata il frutto di un percorso di ricerca. È nata a metà ‘800 dagli studi del medico chirurgo americano Andrew Taylor Still, poi fondatore della prima scuola di osteopatia “The American School of Osteopathy” (A.S.O.).

Sebbene l'osteopatia sia da tempo una disciplina riconosciuta nel sistema sanitario nazionale americano e anglosassone (e non solo), in Italia il suo riconoscimento è solo recente, risale infatti al 24 giugno 2021. 

Quali sono i fondamenti dell’osteopatia? 

Alla base della disciplina osteopatica c'è la visione olistica dell'individuo e del suo corpo nella sua globalità, ossia nessuna parte viene mai valutata in maniera isolata e a sé stante e inoltre, vengono considerate reciprocamente correlate struttura e funzione.  
Questi principi sono molto importanti e vengono applicati sia in fase di anamnesi sia in fase di trattamento quando si lavora per facilitare e stimolare la connaturata capacità del corpo di ritornare ad uno stato di salute.

Quindi, cosa fa l’osteopata? 

L’osteopata si occupa principalmente dei problemi strutturali e meccanici di tipo muscolo-scheletrico a cui possono associarsi eventuali alterazioni funzionali degli organi, delle visceri e del sistema cranio-sacrale.  

Quali sono i benefici dell’osteopatia e quando è consigliabile rivolgersi all’osteopata?

L’obiettivo del trattamento osteopatico consiste nel ripristino dell’equilibrio globale del corpo tramite tecniche di manipolazioni non invasive. Può essere di supporto per curare o prevenire alcuni disturbi comuni, tra cui: 

  • Cervicalgie
  • Lombalgie
  • Sciatalgie
  • Artrosi
  • Discopatie
  • Cefalee (ad esempio la cefalea miotensiva
  • Dolori articolari e muscolari da traumi
  • Alterazioni dell’equilibrio 
  • Nevralgie
  • Stanchezza cronica
  • Affezioni congestizie come otiti o sinusiti
  • Disturbi ginecologici e digestivi 

Chi può sottoporsi ad un trattamento osteopatico?

La terapia osteopatica si avvale di palpazioni e manipolazioni mirate che si adattano a tutte le fasce d’età, dai neonati alle persone anziane, dalle donne in gravidanza agli sportivi. 
Infatti, le diverse tecniche utilizzate fanno sì che si possa agire sulla totalità dei pazienti, andando ad individuare e trattare eventuali disfunzioni. 
Ad esempio risulta particolarmente efficace in caso di reflusso gastroesofageo in età pediatrica dove il trattamento osteopatico ha l’obiettivo di riequilibrare le zone di tensione e ridurre le compressioni sulle strutture che concorrono a creare le cause del reflusso. 

Chiariamo un dubbio comune: è meglio l’osteopata o il fisioterapista? 

Si tratta di una domanda malposta, è come chiedere "meglio il gesso o la stampella?” perché si tratta di due figure complementari che all'interno di un programma riabilitativo lavorano in sinergia verso lo stesso obiettivo, lavorando sul problema specifico con un occhio sulla totalità del corpo. 

L’osteopata utilizza un approccio manuale e tecniche specifiche sia sulle strutture muscolo-scheletriche sia su quelle viscerali o cranio sacrali. 
Il fisioterapista, oltre alla terapia manuale sulle strutture muscolo-scheletriche, sviluppa capacità e competenze nella gestione della problematica con l’utilizzo di terapie fisiche, esercizio terapeutico, bendaggi funzionali e approcci attivi.