10/12/2019

La sindrome del tunnel carpale: sintomi, rimedi e prevenzione

La sindrome del tunnel carpale è una patologia a carico del sistema nervoso che interessa il complesso osteo-legamentoso situato tra il polso e il palmo della mano. Il disturbo è molto diffuso maggiormente nei soggetti di sesso femminile ed età compresa tra i 45 e i 60 anni. 

Com'è possibile riconoscere questa patologia?

I primi sintomi si manifestano in seguito alla compressione del nervo mediano. Questa compressione compromette la normale funzione motoria e sensitiva
Generalmente i sintomi più comuni sono: 

  • senso di intorpidimento 
  • formicolio 
  • parestesie alle prime tre dite, specialmente sulle punte

In fase avanzata, possono comparire disturbi motori quali: 

  • indebolimento dei muscoli del pollice 
  • difficoltà a impugnare gli oggetti o a digitare i tasti del computer 

La sintomatologia si presenta soprattutto nelle ore notturne e tende a peggiorare nel tempo.

Come ci si deve comportare in seguito alla comparsa dei primi sintomi? 

Il consulto di un medico specialista, fisiatra o ortopedico, è il primo passo per una corretta guarigione. Il medico ha il compito di diagnosticare la presenza della patologia in base ai segni clinici, valutando la necessità o meno di un esame strumentale approfondito (come l’elettromiografia).

Che ruolo ha la fisioterapia in questo disturbo? 

La fisioterapia, tramite la mobilizzazione del polso, della prescrizione di tutori, di esercizi di neurodinamica e l’utilizzo di ultrasuoni, può aiutare la regressione dei sintomi in caso di patologia di grado moderato.
Nel caso in cui la patologia sia in uno stadio avanzato, la terapia più efficace è l’intervento chirurgico. In caso di perdita di forza dei muscoli della mano a causa di una compressione prolungata nel tempo, la fisioterapia può accorciare i tempi di recupero della normale funzionalità nel periodo post-operatorio.

Come si può prevenire la sindrome del tunnel carpale? 

Gli studi più recenti hanno evidenziato come i fattori maggiormente predisponenti siano personali e non influenzati da fattori esterni quali l’uso delle mani nello svolgimento di lavori pesanti. Possono favorire l’insorgenza del disturbo elementi come il fumo, l’obesità e l’uso di alcol.

La prevenzione migliore consiste nel trattamento dei sintomi in fase precoce, onde evitare il ricorso alla chirurgia, che tuttavia negli ultimi anni è diventata mini-invasiva, altamente efficace e con rischi di complicanze pressoché irrisori.