26/04/2021

L’importanza del trattamento riabilitativo nei casi di gonartrosi

La gonartrosi - o artrosi del ginocchio - è una delle malattie cronico-degenerative che colpisce maggiormente le persone anziane. Insieme all’artrosi all’anca, costituisce circa l’80% dei casi di osteoartrosi in Italia.

Quali sono i sintomi e le cause?

Solitamente i pazienti manifestano dolore, gonfiore, calore e limitazione funzionale nelle attività quotidiane. 
Le cause più comuni di degenerazione osteocartilaginea possono essere: età, morfologia degli arti inferiori (ad esempio ginocchio varo o valgo), obesità, usura causata da attività lavorativa o sportiva e traumi pregressi. 

La riabilitazione richiede una combinazione di trattamenti e figure professionali: quali sono?

Il trattamento comprende una terapia farmacologica e un programma riabilitativo completo di terapia manuale e strumentale, oltre ad esercizi terapeutici a secco e in acqua. 
Nell’impostazione del trattamento inoltre intervengono diverse figure: il fisiatra e il reumatologo sono responsabili di definire una corretta diagnosi clinica ed impostare il Progetto Riabilitativo, il fisioterapista invece effettua una valutazione funzionale e definisce il programma di trattamento. 
Nei casi in cui il trattamento conservativo non sia sufficiente si ricorre spesso alla chirurgia ortopedica

Su cosa si basa il programma riabilitativo?

Viene impostato in base al grado di degenerazione osteocartilaginea e alle lesioni associate, allo stadio della malattia, al profilo muscolo-scheletrico e alle eventuali terapie già effettuate o in corso. 
In una prima fase l’obiettivo è ridurre la tumefazione, il dolore e favorire il recupero dell’articolarità passiva. Si utilizzano infatti terapie fisiche - come la diatermia (tecar) e gli ultrasuoni - e il trattamento manuale, fondamentale per la mobilizzazione articolare e il rilassamento dei tessuti molli periarticolari. 
Nelle fasi successive si lavora per incrementare il tono del trofismo muscolare, per migliorare la propriocezione e la flessibilità, tramite esercizi specifici a secco e in acqua. 

L’idroterapia può essere di supporto? 

Assolutamente sì, rappresenta una parte importante del trattamento: crea le condizioni ideali per effettuare esercizi specifici senza sovraccaricare l’articolazione e, quindi, senza provare dolore. 

Cos’altro può aiutare il paziente?

Si consigliano esercizi terapeutici da svolgere autonomamente a casa, se possibile con l’ausilio di elastici o piccoli pesi. In aggiunta, il paziente deve essere istruito a seguire norme comportamentali favorevoli per il suo benessere: evitare attività che possono riacutizzare il dolore, mantenere una postura corretta e il peso corporeo sotto controllo. 
In alcuni casi è altrettanto utile consigliare plantari o ginocchiere che possono migliorare la distribuzione del carico articolare.