10/03/2021

Parliamo di dolore al cingolo pelvico

Il dolore del cingolo pelvico - anche conosciuto come pelvic girdle pain o PGP - colpisce solitamente le donne in gravidanza, ma può verificarsi anche a seguito di traumi o patologie infiammatorie seppur con un’incidenza minore.

Di cosa si tratta? 

Il PGP è una condizione patologica di natura muscolo-scheletrica che comporta dolore al cingolo pelvico, senza coinvolgere gli apparati ginecologico o urologico. 
Spesso può essere confuso con il low back pain (LBP), il più conosciuto mal di schiena alla zona lombare, mentre altre volte possono manifestarsi insieme. 

Come si manifesta il pelvic girdle pain? 

Caratteristico di questa condizione è il dolore localizzato nella parte bassa della schiena e riferito posteriormente al livello del bacino.

Mentre si svolgono le normali attività quotidiane potrebbe risultare difficile: 

  • stare seduti 
  • mantenere una posizione eretta per un lungo periodo
  • camminare.

Solitamente, il sintomo doloroso si manifesta entro 30 minuti e spesso richiede che venga cambiata posizione oppure che si cambi attività. 

Quali sono le cause che portano allo sviluppo di questa condizione? 

Le cause scatenanti sono molteplici, le più comuni sono: 

  • stato di gravidanza
  • traumi al bacino a seguito di infortuni sportivi o di una caduta
  • patologie reumatiche o artrosi dettati dall’invecchiamento.

Come si effettua la diagnosi? 

Un medico specialista, dopo aver raccolto informazioni riguardo la storia clinica del paziente, è in grado di valutare quale può essere la causa del dolore e - soprattutto - se è da attribuire al cingolo pelvico o alla zona lombare. 
Durante l’anamnesi vengono indagati: 

  • insorgenza del sintomo e possibili cause (gravidanza, post partum, traumi, artrosi) 
  • attività limitate o svolte con difficoltà: ad esempio la riduzione della resistenza del cammino o la difficoltà a mantenere la posizione eretta o seduta a lungo 
  • presenza di eventuali fattori di rischio: tra questi il lavoro svolto, l’indice di massa corporea (BMI) alto, eventuali altre patologie.

In alcuni casi, potrebbero essere richiesti degli approfondimenti: l’esame raccomandato è la risonanza magnetica, ma potrebbero essere prescritti esami aggiuntivi per escludere altre patologie. 

Cosa prevede il trattamento riabilitativo? 

Il principale compito del fisioterapista è lavorare con il paziente per ridurre il dolore e migliorare le attività deficitarie. 
Data la variegata natura di questa condizione, non è possibile applicare un trattamento standard per tutti: è necessario prevedere un programma riabilitativo personalizzato in base alla natura del problema, con l’obiettivo di recuperare deficit e limitazioni riscontrate. 

Solitamente si consiglia un approccio multi-modale che comprende una parte passiva di trattamento manuale - per lavorare sulle articolazioni e sui tessuti molli - e una parte di esercizio attivo. Quest’ultimo ha diverse funzioni: 

  • migliorare il controllo motorio 
  • stabilizzare l’area lombo-pelvica 
  • ridurre il dolore 

Quando il dolore è particolarmente elevato, si può fare ricorso all’utilizzo di terapie fisiche