La meralgia parestesica è un disturbo di tipo neurologico caratterizzato da un’alterazione della percezione sensitiva cutanea nella parte alta e in quella esterna della coscia. I sintomi più comuni sono formicolio, intorpidimento e dolore bruciante.
Il fattore scatenante è la compressione del nervo femoro-cutaneo laterale che decorre a livello dell’inguine e ha una funzione esclusivamente sensitiva e non motoria.
Il disturbo potrebbe insorgere in caso di:
Anche il diabete è una possibile causa, dato che può comportare una sofferenza nervosa di origine metabolica.
Due indizi la differenziano dalla lombo-sciatalgia: la zona della coscia in cui si manifestano i sintomi e l’eventuale impedimento motorio.
Mentre la sciatica si manifesta con formicolii, bruciori, sensazioni di spilli profondi nella zona posteriore della coscia e a volte fino al piede, la meralgia parestesica provoca fastidi nella parte superiore e in quella laterale. Inoltre, è possibile che a tali sintomi si associno debolezza e pesantezza nel muovere l’arto inferiore.
La riabilitazione ha due funzioni principali: alleviare i sintomi ed evitare le recidive. Occorre comunque modificare le attività quotidiane per permettere la corretta guarigione del nervo, secondo le indicazioni fornite dal fisioterapista.
La terapia fisica più indicata è la T.E.N.S. (stimolazione transcutanea del nervo) che può essere utile per alleviare il dolore da compressione.
Si consigliano inoltre:
Se il dolore risulta invalidante, il medico curante potrebbe prescrivere dei farmaci antinfiammatori o corticosteroidi.
Evitare posizioni statiche - sedute o in piedi - per un lungo periodo, non accavallare le gambe, indossare abiti comodi, riposare gli arti inferiori sostenendoli con un cuscino per circa 20-30 minuti al giorno.
Queste sono alcune contromisure con intento decompressivo che possono rivelarsi efficaci aiutando ad alleviare la sofferenza del nervo.