Lo shin splint - anche conosciuto come sindrome da stress tibiale mediale - è una patologia legata all’esercizio fisico ed è una causa comune di dolore nei runner e negli atleti saltatori.
Le numerose sollecitazioni, che si manifestano durante il ripetitivo gesto-specifico della corsa o del salto, possono causare un eccessivo sovraccarico del comparto anteriore e posteriore profondo della gamba.
Scopriamo di più su questa sindrome con il nostro fisioterapista Moreno Brustia.
Solitamente sono:
Il dolore è localizzato lungo il bordo postero-mediale nei 2/3 inferiori della tibia e può essere accompagnato da:
La condizione, a volte, si può manifestare bilateralmente.
Un’accurata anamnesi e un corretto esame fisico sono fondamentali per escludere problematiche che presentano sintomatologie similari.
Dopo aver individuato correttamente lo shin splint, si procede con un trattamento prettamente conservativo.
Nelle prime 2-6 settimane è consigliato:
Nella fase successiva si devono riorganizzare le abitudini di allenamento e valutare una possibile scorretta biomeccanica della corsa o del salto.
Spesso si consiglia una proposta di allenamento a basso impatto e sovraccarico, come la corsa e gli esercizi svolti in vasche riabilitative. In questa fase è altrettanto importante introdurre esercizi di rinforzo e stretching dei gruppi muscolari anteriori e posteriori della gambe.
Per migliorare la meccanica della corsa e per prevenire gli infortuni da overuse è utile, durante il programma riabilitativo, introdurre esercizi per migliorare la propriocezione e il controllo neuromuscolare oltre ad un attento lavoro di stabilizzazione del tronco.
Gradualmente sarà possibile il rientro ponderato all’attività sportiva precedentemente svolta.
Solitamente è indicato solo quando la problematica è ricorrente e quando il trattamento conservativo fallisce a distanza di un anno dall’inizio della terapia.